Riecco il jazz al Teatro Lirico Giorgio Gaber: Servillo, Alegiani e la Milano C-Jazz Band rileggono Brecht e Weill martedì 15 novembre

Peppe Servillo e Costanza Alegiani

MILANO – Scatterà martedì 15 novembre la seconda stagione della rassegna di musica jazz organizzata al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano: sul palco si esibiranno due voci soliste del calibro di Peppe Servillo e Costanza Alegiani e, come sempre, la Milano C-Jazz Band di Enrico Intra (direttore aggiunto Luca Missiti), diretta emanazione dei Civici Corsi di Jazz, che si muove tra la ripresa del passato e la contemporaneità, tra lo spazio dedicato a grandi figure del jazz italiano e internazionale e quello riservato ai giovani musicisti.
L’appuntamento che inaugura la nuova stagione (inizio concerto ore 20.45; biglietti da 17 euro) è la prima milanese del progetto intitolato “Di cosa vive l’uomo?”, già presentato con grande successo in Sardegna e poi a Roma: si tratta di una rilettura in chiave jazzistica del mondo e della canzoni di Bertolt Brecht e Kurt Weill. A interpretarle, come detto, ci saranno Peppe Servillo, cantante, leader degli Avion Travel e protagonista di numerosi progetti  di musica d’autore nonché apprezzato attore di teatro e cinema, e Costanza Alegiani, che si sta affermando come una tra le voci più originali del jazz contemporaneo italiano e che nella sua produzione musicale ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il teatro e la poesia.
Il recital proporrà musica e parole tratte dalla collaborazione tra il musicista tedesco Kurt Weill con il grande drammaturgo Bertolt Brecht, con al centro i famosi song dell’“Opera da tre soldi”, senza dimenticare anche i celebri standard scritti da Weill nel secondo periodo della sua vita, quello “americano”, avvenuto dopo la sua fuga dalla Germania nazista e caratterizzato dal successo ottenuto a Broadway grazie a canzoni entrate nel repertorio dei jazzisti, tra cui la più famosa è “Speak Low”.
Tra il Kabarett berlinese, i momenti lirici e sentimentali, quelli di solitudine e le parti palesemente politiche si snoderà una narrazione logica e coinvolgente, inserita nel linguaggio jazzistico e cantata in lingua italiana grazie alle traduzioni che, da Strehler in avanti, hanno interessato la produzione brechtiana. L’altissimo livello degli interpreti, la presenza della Milano C-Jazz Band con i suoi prestigiosi solisti – tra cui Emilio Soana, Marco Mariani, Humberto Amesquita, Giulio Visibelli,  Mario Rusca, Marco Mistrangelo e Tony Arco – e il valore intrinseco di musica e testi fanno di questo spettacolo un vertice della programmazione autunnale di Milano.

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