Rosetum Jazz Festival: il trio del pianista Kristjan Randalu venerdì 14 febbraio a Milano

MILANO – Tra i meriti del Rosetum Jazz Festival, rassegna organizzata a Milano dal Centro Culturale Rosetum e giunta quest’anno alla seconda edizione, va sottolineata l’originalità della programmazione: gli organizzatori di questa manifestazione (diretta dal pianista e compositore Lorenzo De Finti), infatti, invitano spesso a esibirsi musicisti, per lo più in arrivo dall’Europa del Nord, che in Italia non suonano di frequente. Sarà così anche venerdì 14 febbraio (inizio live ore 21; ingresso libero con prenotazione obbligatoria inviando una email a jazz@rosetum.it), quando sarà protagonista il pianista estone Kristjan Randalu (nella foto), di scena con il chitarrista statunitense Ben Monder e il batterista finlandese Markku Ounaskari. Il trio proporrà, soprattutto, i brani dell’album “Absence”, pubblicato nel 2018 per la prestigiosa etichetta ECM. Si tratta di un progetto nato dallo sviluppo di una precedente collaborazione tra Randalu e Monder per l’album “Equilibrium” del 2012, al quale si è poi aggiunto, con il suo raffinato drumming, Markku Ounaskari.
Dotato di una tecnica eccellente e di una creatività non comune, Kristjan Randalu, classe ’78, si muove con disinvoltura tra classica e jazz, con un equilibrio e un senso della simmetria unici. Il suo tocco è originale, chiaro e preciso. Cresciuto in Germania, perfezionatosi a Londra e successivamente a New York, Randalu è considerato uno dei pianisti più affascinanti della sua generazione. È ricercato non solo come solista, ma anche come compositore, arrangiatore e sideman. Nella sua musica, calda e passionale, il virtuosismo non è mai ostentato, ma è messo al servizio dell’espressione musicale. Randalu ha collaborato con jazzisti del calibro di Dave Liebman, Dhafer Youssef, Nguyên Lê, Nils Petter Molvaer e con ensemble quali le orchestre da camera di Stoccarda e Tallin e la London Symphony Orchestra. Si è esibito in prestigiose sale da concerto (tra cui la Carnegie Hall, la Barbican di Londra e la Berlin Konzerthaus), nonché in festival e rassegne in tutta Europa, America del Nord, Australia e Corea. Le numerose registrazioni come solista o sideman, gli sono valse una nomination ai Grammy nel 2006, oltre al riconoscimento, per “Equilibrium”, di migliore album estone di jazz nel 2012.
Con lui, venerdì 14 febbraio nel Capannone Rosetum, a Milano, suoneranno, come detto, Ben Monder (chitarra elettrica) e Markku Ounaskari (batteria). Dotato di uno stile davvero originale, che passa spesso da atmosfere prettamente acustiche e delicate ad altre più decisamente oscure, elettriche e graffianti, Ben Monder ha suonato con molti jazzisti di primo piano della scena internazionale, tra cui Marc Johnson, Lee Konitz, George Garzone, Paul Motian e Maria Schneider. Anche il batterista Markku Ounaskari vanta collaborazioni prestigiose, a cominciare da quelle con le principali figure del jazz scandinavo. Nel corso della sua carriera, inoltre, ha condiviso progetti e palcoscenici con musicisti del calibro di Markus Stockhausen, Arve Henriksen, Nils Petter Molvaer, Lee Konitz, Ray Anderson, Kenny Wheeler e Tomasz Stanko, ma non solo.

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